Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/100

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Per te, Bologna mia! Canti chi vuole
     La natura, le pecore, i pastori,
          Questo feroce sole
     E questo bosco pien di raffreddori.

Venga l’Arcadia a strimpellar canzoni
     All’infinito mare, al ciel turchino,
          Ai naufraghi mosconi
     Cascati ad annegar dentro al mio vino;

Io nato ai gaudi del consorzio umano.
     Alle battaglie dell’intelligenza,
          Del robusto villano
     Non invidio le spalle e l’innocenza:

Ma invidio voi che per le arroventate
     Vie cittadine a lavorar movete.
          Voi che m’invidiate.
     Voi che siete felici e noi sapete.

Non gridate cogli Arcadi e coi preti:
     — Lungi dalle città, lungi dal vizio. —
          Son ciarle di poeti:
     L’innocenza dei campi è un pregiudizio.