Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/483

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adjecta. 451


     La bara, come in lagrime, gocciava
della gelida piova alla percossa
          e così se ne andava
20la giovinezza tua verso la fossa!

     Felice in questo almen che più non senti
l’antico del dolor morso tenace!
          Noi restiamo ai tormenti,
24tu dormi il sonno dell’eterna pace.

     E pure.... invan la verità ci mostra
la fossa in cui per sempre avrai dimora,
          che nell’anima nostra,
28nel memore pensier rivivi ancora

     e parliamo di te come aspettato
negl’intimi colloqui a cui venivi....
          Perchè non hai bussato
32oggi a quest’uscio che una volta aprivi

     e con la faccia tua buona e sincera
al fido crocchio tra le ciarle usate
          non vieni questa sera
36a dirci — Amici miei, mi ricordate? —

     Perchè coi motti dell’ingegno arguto
non torni a rider più meco in disparte?
          Perchè non sei venuto
40almeno a dirmi addio, come chi parte?