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SCIOPERO IN RISAIA
Sull’argine fangoso e desolato,
sotto il ciel che s’oscura,
come ingiunto gli fu veglia il soldato
4e guarda la pianura.
Non un canto lontan, non un susurro
dai muti casolari;
non un allegro fil di fumo azzurro
8s’alza dai focolari.
Sol di bimbi affamati un gemer lento
sembra morir lontano....
La fame, la miseria e lo spavento
12pesan sul triste piano!
Pensa il soldato: — «Ahimè, lacrime umane
«noi vi freniam con l’armi!
«Oggi, se a casa mia non c’è più pane
16«ci saranno i gendarmi!»