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50 postvma.

XXVI.

LAZZARO


I. Soulary.


     I sozzi lini del sepolcro scossi,
Ancor mal desto Lazzaro piangea
E il cupo Rabbi dai capelli rossi
Dell’osanna volgar si compiacea.

     — In che peccai che sì punito io fossi?
Il risorto discepolo dicea:
In che dunque peccai che tu m’addossi
Tutte le colpe della gente ebrea?

     Mi dovevi salvar quand’io moria
Ed al sepolcro la mia carne hai tolta
Or che nel suo dormir più non soffria.

     E tu, Rabbi che amai, perchè la stolta
Turba in te riconosca il suo Messia,
Mi condanni a morire un’altra volta! —