Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/98

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E tacerei — ma tu, Vigna, mi scrivi:
     — Mercutio, a che ti duoli?
Lascia strillare noi bruciati vivi
     Da questi atroci soli;

Noi che cuociamo, noi dobbiam strillare,
     Diventati frittura.
Tu vivi al fresco, in faccia al cielo, al mare,
     All’immensa natura! —

Tu dici ben, Giovanni mio, fedele
     E poliglotto amico:
Veggo nel glauco mar le bianche vele
     Pranzando sotto al fico,

M’allegran gli occhi la marina azzurra
     E le campagne opime;
Freddo un ruscel nel bosco mio susurra:
     La natura è sublime!

Ma questa carne di somaro infame
     La pago per vitella.
Questo carton lo pago per salame....
     Oh, cara mortadella!

D’acqua e di poesia gonfio il ruscello
     Fugge laggiù nei boschi,
Ma il rigagnolo mio com’è più bello
     Che passa per via Toschi!