Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/97

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postvma. 65


     Ella chinando gli occhi di colomba,
Gli occhioni di colomba innamorata,
Rispose — no; sto qui a sentir la tromba
          Suonar la ritirata. —

     Era bionda e pareva un’angioletta.
Una cosa di ciel che non ha nome
E come un casto odor di mammoletta,
          Uscia dalle sue chiome.

     Io le dissi — fanciulla. Iddio ci sente:
La gran parola in faccia a lui diciamo!
Di’, giovinetta bionda ed innocente.
          Di’, vuoi tu amarmi? io t’amo. —

     Ella rispose — come sei gentile!
Stiamo in Sant’Isaia, numero tale,
La porticina in fondo del cortile,
          Su due rami di scale. —

.   .   .   .   .   .   .   .   .   

     Basta così. — Non posso più badarvi.
Care memorie del mio tempo antico:
Ci leggono le mamme e per velarvi
          Dovrei sfogliare il fico.