Ella chinando gli occhi di colomba,
Gli occhioni di colomba innamorata,
Rispose — no; sto qui a sentir la tromba
Suonar la ritirata. —
Era bionda e pareva un’angioletta.
Una cosa di ciel che non ha nome
E come un casto odor di mammoletta,
Uscia dalle sue chiome.
Io le dissi — fanciulla. Iddio ci sente:
La gran parola in faccia a lui diciamo!
Di’, giovinetta bionda ed innocente.
Di’, vuoi tu amarmi? io t’amo. —
Ella rispose — come sei gentile!
Stiamo in Sant’Isaia, numero tale,
La porticina in fondo del cortile,
Su due rami di scale. —
. . . . . . . . .
Basta così. — Non posso più badarvi.
Care memorie del mio tempo antico:
Ci leggono le mamme e per velarvi
Dovrei sfogliare il fico.