Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/96

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     T’amo, del senno antico antica madre,
E un tesoro d’affetti in cor rinchiudo
Per le tue donne dalle occhiate ladre
          Pel tuo gigante nudo.

     O San Michele, anch’io ci son passato
Per le tue strade solitarie e belle
E mi scorgeva un luccicar velato
          Di lucciole e di stelle,

     Nell’ora queta in cui l’odor de’ prati
Umido sai da’ tuoi valloni foschi,
Nell’ora in cui le serve ed i soldati
          Spariscon ne’ tuoi boschi.

     Sul tuo monte tessei romanzi anch’io.
Profumati di cinnamo e di mirra
E il salario pagai dell’amor mio
          Con un bicchier di birra.

     Fu all’ombra de’ tuoi viali, o San Michele,
Ch’io la trovai la donna del mio core.
La giovinetta che mi fu fedele
          Quasi ventiquatt’ore!

     Coi gomiti sul ponte ella volgea.
Come una santa, al ciel le luci belle,
Ed io, poichè l’amor già mi tenea.
          Chiesi — guarda le stelle? —