Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/177

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     Pensosa mi rispose, e così fiso
     Tenne ’l suo dolce sguardo,
     90Ch’al cor mandò con le parole il viso.
Siccome piacque al nostro eterno padre;
     Ciascuna di noi due nacque immortale:
     Miseri, a voi che vale?
     Me’ v’era che da noi fosse ’l difetto.
     95Amate, belle, giovani, e leggiadre
     Fummo alcun tempo; ed or siam giunte a tale,
     Che costei batte l’ale
     Per tornar all’antico suo ricetto:
     I’ per me sono un’ombra: ed or t’ho detto
     100Quanto per te sì breve intender puossi.
     Poi che i piè suoi fur mossi,
     Dicendo, Non temer ch’i’ m’allontani;
     Di verde lauro una ghirlanda colse;
     La qual co le sue mani
     105Intorno intorno alle mie tempie avvolse.
Canzon, chi tua ragion chiamasse oscura,
     Dì, Non ho cura: perchè tosto spero,
     Ch’altro messaggio il vero
     Farà in più chiara voce manifesto.
     110Io venni sol per isvegliare altrui;
     Se chi m’impose questo,
     Non m’ingannò, quand’io partì da lui.