Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/24

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DEL PETRARCA xxv

solo salvo coi suoi, ma carico di presenti ricevuti.

Quanto dalli Signori Veneziani fosse amato1, oltre l’altre cose che si leggono, gran segno ne fa lo avergli per decreto pubblico, com’anco nei libri dei Signori appare, concesso una casa comoda per sua abitazione; e negli spettacoli solenni2 che si fecero in piazza di S. Marco per la ricuperazione di Candia del 1364. in preferenza di tutto il popolo, e di molti Signori, il Serenissimo Lorenzo Celso, allora Principe, volle che sedesse a sua man destra. Tal che da tutti, e per tutto fu sempre onorato.

Piacque a Barnabò Visconti3 che tra gli altri Signori al Battesimo di Marco suo primogenito il Petrarca fosse compare; di che se ne vede una sua Epistola in versi; e Galeazzo Visconti alle nozze che fece di Violante sua figliuola in Lionello Duca di Clarenza, e figliuolo del Re d'Inghilterra, che furono magnificentissime, volle che M. Francesco si trovasse, ed a tavola con quei Signori sedesse per onorare la sposa, chiamatolo da Padova4, ove allora già vecchio s’era ridutto.

Dimorò, com’è detto, tornato di Provenza circa dieci anni a Milano, e luoghi vicini, come Pavia, ed altri; andando alle volte a Venezia, ed a Padova, secondo l’occorrenze. Di poi sentendosi invecchiare, e desiderando ozio al corpo, ed alla mente, per pa-

scere

  1. Nelle sen. lib. 2. Ep.3.
  2. Ivi, lib. 4. Ep. 3.
  3. Nel 3. lib. delle Ep.
  4. Nell’istorie del Corio.