Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/67

Da Wikisource.
lxviii TESTAMENTO

JESUM CHRISTUM. Amicis minoris status, scilicet carissimis mihi, libenter magna dimitterem, si facultas esset uberior: sed affectum librabunt. magistro Donato de Prato venetiis habitanti, si quid mihi debet ex mutuo, quod quantum sit, nescio; sed utique parum est; remitto, & lego; nec volo, quod heredi hanc ob caussam ad aliquid teneatur. De equis meis, si quos hevuero in tempore transitus mei, qui placuetint Bunzanello de Viguntia, & Lumbardo a Serico1, concivibus Paduanis, volo quod inter eos sortiantur, quis primum eligat, quis secundum. Et præter hoc, dicto Lumbardo, qui rerum suarum cu-

  1. Lombardo Serico fu Padovano, e uomo assai dotto, e discepolo del Petrarca, come apparisce nell'Epitaffio che di esso si legge in questa nostra Chiesa parrocchiale di S. Lucia, in cui nell'occasione di rifabbricarla questi anni passati, fi trasportato dalla sinistra alla destra parte dell'altare di S. Giuseppe; e perchè si dura gran fatica a leggerlo, sì per l'antichità, come per certo altro impedimento, in grazia degli amatori di simili degne memorie, qui sotto si dà alquanto più corretto di quello che pubblicarono i Raccoglitori delle Padovane Iscrizioni; avvertendo prima che costui scrisse un libro de Bono Solitudinis, stampato in Padova l'anno 1581. in 4. e un Supplemento all'Opera Pel petrarca de Viris Illustribus, stampato insieme ad essa più volte, e in diversi luoghi.