Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/93

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CANZONE II.


O
Cchi miei lassi, mentre ch’io vi giro

     Nel bel viso di quella che v’ha morti,
     Pregovi, siate accorti:
     Che già vi sfida Amore; ond’io sospiro.
5Morte può chiuder sola a’ miei penseri
     L’amoroso cammin che gli conduce
     Al dolce porto della lor salute.
     Ma puossi a voi celar la vostra luce
     Per meno obbietto: perchè meno interi
     10Siete formati, e di minor virtute.
Però dolenti, anzi che sian venute
     L’ore del pianto, che son già vicine,
     Prendete or’ alla fine
     Breve conforto a sì lungo martiro.


SONETTO XIII.


I
O mi rivolgo indietro a ciascun passo

     Col corpo stanco, ch’a gran pena porto;
     E prendo allor del vostr’aere conforto,
     4Che ’l fa gir oltra, dicendo, Oimè lasso.
Poi ripensando al dolce ben ch’io lasso,
     Al cammin lungo, ed al mio viver corto;
     Fermo le piante sbigottito, e smorto;
     8E gli occhi in terra lagrimando abbasso.
Talor m’assale in mezzo a’ tristi pianti
     Un dubbio, come posson queste membra
     11Da lo spirito lor viver lontane:
Ma rispondemi Amor: Non ti rimembra,
     Che questo è privilegio degli amanti,
     14Sciolti da tutte qualitati umane?