Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/94

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P A R T E. 11


SONETO XIV.


M
Ovesi 'l vecchierel canuto, e bianco

     Del dolce loco ov’ha sua età fornita;
     E dalla famigliuola sbigottita,
     4Che vede il caro padre venir manco:
Indi traendo poi l’antico fianco
     Per l’estreme giornate di sua vita,
     Quanto più può, col buon voler s’aita
     8Rotto dagli anni, e dal cammino stanco.
E viene a Roma seguendo ’l desio,
     Per mirar la sembianza di colui
     11Ch’ancor lassù nel ciel vedere spera:
Così, lasso, talor vo cercand’io
     Donna, quanto è possibile, in altrui
     14La desiata vostra forma vera.



SONETTO XV.


P
Ióvommi amare lagrime dal viso

     Con un vento angoscioso di sospiri,
     Quando in voi adivien che gli occhi giri,
     4Per cui sola dal mondo i son diviso.
Vero è, che ’l dolce mansueto riso
     Pur' acqueta gli ardenti miei desiri,
     E mi sottragge al foco de’ martiri,
     8Mentr’io son'a mirarvi intento, e fiso;
Ma gli spiriti miei s’aghiaccian poi
     Ch’io veggio al dipartir, gli atti soavi
     11Torcer da me le mie fatali stelle.
Largata al fin con l’amorose chiavi
     L’anima esce del cor, per seguir voi;
     14E con molto pensiero indi si svelle.



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