Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/131

Da Wikisource.

— 129 —

presente Gioia e la sua creduta moglie Erodiade, li coniugi Diotallevi, e Cesare Scarpini.

Aveva scritto al suo amico: impiegato al Ministero di Torino che il Commendator Merenda avrebbe consegnato delle carte compromettenti il re di Napoli, qualora gli avessero assicurato il suo libero ritorno in-patria; il che non solo gli fu promesso, ma ancora mille ducati di regalo; non so se ebbe luogo l’affare.1

Circa tre mesi fa andò a medicarsi allo spedale della Consolazione ‘un giovane in abito di contadino, ma che all’aspetto mostrava non esserlo, che aveva una ferita in una spalla fattagli da una palla di fucile che lui disse essergli andata via disgraziatamente, la botta dal proprio fucile; ma facendogli questo racconto si mostrò imbarazzatissimo, perciò fu dal Ferri e suoi compagni giudicato un reazionario, e perciò non gli si ebbe alcuna cura, e gli diedero una strapazzatura, e il ferito dopo un giorno se ne tornò via senza terminare di guarirsi, ciò ponno attestare anche l’inservienti.

La sera, della morte del Velluti, 29 giugno 1861, essendo fin dal giorno avanti sortito, l’ordine del Comitato di non andare affatto alla Girandola, si stabilì invece di fare come al solito, cioè di portarsi tutti uniti allo spedale della Consolazione; ma poi il giorno appresso essendo sortito, non si sa da chi, altro ordine che diceva di andarci e armati, ma siccome si sospettò non essere del vero Comitato non vi ubbidì che il solo Venturini, e tutti gli altri andarono alla Consolazione. Circa le due ore di notte andò un giandarme ponteficia a chiamare un chierurgo per medicare un ferito; ed avendogli richiesto il Ferri che cosa fosse accaduto, questi rispose che avevano ferito un giandarme: allora si credette che per questo servisse il chierurgo, gli rispose che non vi era alcuno da potersi mandare, poichè quel gio-

  1. Oh! il Ministero di Torino non solo corrispondeva col Gulmanelli, col Comitato, ma anche col Ferri che non era, pover’uomo, uno dei tre, neppure uno dei dieci, neppure dei quindici! Esso aveva davvero messo ben addentro le mani in Roma! Impari chi l’accusa di non saper fare, e di poco umor democratico.

    C. N. R.