Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/153

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il De Profundis a Locatelli, ed un’altra volta che mi mandò l’inno della Croce di Savoja.

Maddalena unitamente alla sorella Niccolina madre del ragazzo che aiutò a trasportare la mia macchina in casa di Catufi, sono le stesse che celarono alcuni soldati papalini che disertavano, nello studio dei fratelli o Caldaroni o Callaroni emigrati, che è posto nella stessa casa del N. 8 al Vantaggio, di cui loro tenevano le chiavi: questo fatto era palese alle due sorelle, Domenico Catufi e Mario suo domestico.

Mario ora domestico in casa Falcetti Catufi era di professione muratore e uomo sanguinario, consapevole di tutti i fatti di Domenico Catufi; ma siccome non era della mia squadra, non potrei di esso darvi fatti speciali: so essersi trovato nell’azione la sera del Locatelli.

Giuseppe Pompei, marito di Maddalena, settario ed azionista sotto a capo squadra, a me non cognito perchè è ancora carbonaro, nemico di Catufi, dei Falcetti e mio ancora, perchè frequentavo la detta famiglia, per gelosia della moglie; ma siccome accanito settario, non deporrebbe mai in disfavore di un individuo di essa: tiene in sua casa una tal Rosa, che ha una tresca con il materazzaro Giuseppe, di cognome se non erro Ginocchi, dal quale viene pagata mensilmente, e lui è il porta ambasciate e ne ritrae guadagno.

Romualdo Catufi, altro fratello di Domenico e Luigi, antico settario, ed uno dei così detti mille, che hanno combattuto con Garibaldi; ora è alla sua patria Fabriano, attendendo un cambiamento di governo per tornare a Roma. Abitò in casa Falcetti unitamente ai suoi fratelli, venendo poi a contesa con la moglie del Falcetti, Carlotta, perchè si trattava il suo fratello Luigi, andò ad abitare in casa di Maddalena, ove restò sino alla prima chiamata di Garibaldi.

Maddalena era ancora a cognizione di quanto facea Achille Ansiglioni per essere intrinseca con la famiglia di lui.

Costanza Vaccari Diotallevi.


Al signor Eucherio Collemassi
Giudice Processante.
S. P. M.