Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/154

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XIX.

(Non è carattere di Costanza Diotallevi: sembra di Collemassi.)

Sulla macchina fotografica.


La macchina di fotografia fu portata dallo stabilimento Simelli in casa Falcetti da Nena negli ultimi giorni di gennaio 62, e fra gli oggetti appartenenti alla macchina ebbe a trasportare anche varie bottigliette, una delle quali più grande di tutte le altre di cristallo o vetro nero contenendo una certa dose di nitrato d’argento, ed un involto di varie biancherie, cioè una giacchetta, una veste di colore, una coppola ed una berretta di velluto nero ed alcuni panni bianchi, e frammezzo a questa un cristallo, come pure le cassettine con entro i cristalli.

Quando la detta Nena portò in casa Falcetti gli oggetti tutti della macchina, o per dir meglio tutto ciò che ho detto qui sopra; il Simelli era assente da Roma ed era andato a Monte Fortino rimanendo nello stabilimento soltanto la sorella Geltrude che bene ricorderà; potendo la suddetta Geltrude e Simelli stesso asserire che la detta Nena veniva quasi tutti i giorni, e sempre discorreva con Costanza in disparte da tutti, facendosi alcune volte vedere e dare delle carte.

Detta macchina con suoi annessi era tenuta in casa Falcetti nella camera dello studio di Luigi è Domenico Catufi, e precisamente sopra ad un tavolinetto a mano destra, che era, in prossimità della porla d’ingresso di detta camera.

Questa donna da mattina a sera è sempre in casa Falcetti e per conseguenza, in casa Catuffi, perchè convivono insieme, e fa a questi li servizi di casa cioè spesa lavorare ec.

I Falcetti non ignoravano che detta macchina era in casa loro, perchè con loro consenso fu portata; mentre avendo dettogli se i Falcetti avessero fatto il