Pagina:Leonardo - Trattato della pittura, 1890.djvu/174

Da Wikisource.
100 leonardo da vinci [§ 267

braccio, il quale, come vedi nella figura ab, fa lungo tratto dalla spalla al gomito, essendo l’angolo d’esso gomito minore che retto; e tanto più cresce quanto tal angolo diminuisce, e tanto più diminuisce quanto il predetto angolo si fa maggiore. Tanto più cresce lo spazio dalla spalla al gomito quanto l’angolo della piegatura d’esso gomito si fa minore che retto, e tanto più diminuisce quanto esso è maggiore che retto.


268. Della proporzionalità delle membra.

Tutte le parti di qualunque animale sieno corrispondenti al suo tutto, cioè che quel che è corto e grosso debba avere ogni membro in sè corto e grosso, e quello che è lungo e sottile abbia le membra lunghe e sottili, ed il mediocre abbia le membra della medesima mediocrità; ed il medesimo intendo aver detto delle piante, le quali non sieno storpiate dall’uomo o dai venti, perchè queste rimettono gioventù sopra vecchiezza, e così è distrutta la loro naturale proporzionalità.


269. Della giuntura della mano col braccio.

La giuntura del braccio con la mano diminuisce nello stringere della mano, ed ingrossa quando la mano si viene ad aprire; il contrario fa il braccio infra il gomito e la mano per tutti i suoi versi; e questo nasce che nell’aprir la mano i muscoli domestici si distendono, ed assottigliano il braccio infra il gomito e la mano, e quando la mano si stringe, i muscoli domestici e silvestri si ritirano ed ingrossano, ma i silvestri soli si discostano dall’osso, per esser tirati dal piegar della mano.


270. Delle giunture de’ piedi, e loro ingrossamenti e diminuzioni.

Solo la diminuzione ed accrescimento della giuntura del piede è fatta nell’aspetto della sua parte silvestre def, la quale cresce quando l’angolo di tal giuntura si fa più acuto, e tanto diminuisce quanto esso si fa più ottuso, cioè dalla giuntura dinanzi acb, si parla.