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e quivi s’apparecchia nella forza che a lui è possibile, la quale poi congiunge e lascia sopra della cosa da lui percossa con moto decomposto.


346. Della forza composta dall’uomo, e prima si dirà delle braccia.

I muscoli che muovono il maggior fucile del braccio nell’estensione e retrazione del braccio, nascono circa il mezzo dell’osso detto adiutorio, l’uno dietro all’altro; di dietro è nato quello che estende il braccio, e dinanzi quello che lo piega.

Se l’uomo è più potente nel tirare che nello spingere, provasi per la nona de ponderibus, dove dice: infra i pesi di egual potenza, quello si dimostrerà più potente, che sarà più remoto dal polo della loro bilancia. Ne segue perciò che essendo nb muscolo e nc muscolo di potenza infra loro eguali, il muscolo dinanzi, nc, è più potente che il muscolo di dietro, nb, perchè esso è fermo nel braccio in c, sito più remoto dal polo del gomito a, che non è b, il quale è di là da esso polo, e così è concluso l’intento. Ma questa è forza semplice e non composta, come ci si propone di trattare, e dovemmo metter questa innanzi. Ma la forza composta sarà quella che, facendosi un’operazione con le braccia, vi s’aggiunge una seconda potenza del peso della persona e delle gambe, come nel tirare e nello spingere, che oltre alla potenza delle braccia vi s’aggiunge il peso della persona, e la forza della schiena e delle gambe, la quale è nel voler distendersi; come sarebbe di due ad una colonna, che uno la spingesse e l’altro la tirasse.


347. Quale è maggior potenza nell’uomo, quella del tirare o quella dello spingere.

Molto maggior potenza ha l’uomo nel tirare che nello spingere, perchè nel tirare vi si aggiunge la potenza de’ muscoli delle braccia che sono creati solo al tirare, e non allo spingere, perchè quando il braccio è dritto, i muscoli che muovono il gomito non possono avere alcuna azione nello spingere più che si avesse l’uomo appoggiando la spalla alla cosa che egli vuole rimuovere dal suo sito, nella quale solo s’adoprano i nervi che drizzano la schiena incurvata, e quelli che drizzano la gamba piegata, e stanno sotto la coscia e nella polpa dietro alla gamba. E così è concluso al tirare aggiungersi la potenza delle braccia, e la potente estensione della schiena e delle gambe, insieme col peso dell’uomo nella qualità che richiede la sua obliquità; ed allo spingere concorre il medesimo, mancandogli la potenza delle braccia, perchè tanto è a spingere con un braccio dritto senza moto, come è avere interposto un pezzo di legno fra la spalla e la cosa che si sospinge.