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LIONARDO DA VINCI
pittore e scultore fiorentino.1
Grandissimi doni si veggono piovere dagl’influssi celesti ne’ corpi umani, molte volte naturalmente, e soprannaturali talvolta; strabocchevolmente accozzarsi in un corpo solo, bellezza, grazia e virtù in una maniera, che dovunque si volge quel tale, ciascuna sua azione è tanto divina, che lasciandosi dietro tutti gli altri uomini, manifestamente si fa conoscere per cosa, com’ella è, largita da Dio e non acquistata per arte umana. Questo lo videro gli uomini in Lionardo da Vinci, nel quale oltra la bellezza del corpo non lodata mai a bastanza, era la grazia più che infinita in qualunque sua azione; e tanta e sì fatta poi la virtù, che dovunque l’animo volse nelle cose difficili, con facilità le rendeva assolute. La forza in lui fu molta, e congiunta con la destrezza; l’animo e ’l valore, sempre regio e magnanimo; e la fama del suo nome tanto s’allargò, che non solo nel suo tempo fu tenuto in pregio, ma pervenne ancora molto più ne’ posteri dopo la morte sua.2
Veramente mirabile e celeste fu Lionardo figliuolo di ser Piero da
- ↑ Nel riprodurre questa Vita dalle Opere di Giorgio Vasari (Firenze, Sansoni, 1878-85) avvertiamo che, seguendo l’edizione stessa, le note non distinte da alcun segno son tratte dall’edizione Passigli (Firenze, 1832-38); quelle precedute da * sono dell’edizione Le Monnier (Firenze, 1845); e le contrassegnate con † sono aggiunte dal prof. Gaetano Milanesi nella citata edizione Sansoni.
- ↑ * L’opera migliore intorno a Leonardo da Vinci è tuttavia quella di Carlo Amoretti, Memorie storiche sulla vita, gli studi e le opere di Lionardo da Vinci, Milano, 1804. Essa contiene le più minute indagini; ma non è scevra d’errori, che in parte son dovuti alle informazioni del consiglier De Pagave. Il conte Gailenberg rifece questo libro in tedesco, e l’accrebbe di alcune