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192 LEONARDO DA VINCI [§ 589

589. Come l'ombra derivativa, essendo circondata in tutto o in parte da campo illuminato, è più oscura che la primitiva.

L'ombra derivativa, la quale sarà in tutto o in parte circondata da campo luminoso, sarà sempre più oscura che l'ombra primitiva, la quale è in piana superficie. Sia il lume a, e l'obietto che ritiene l'ombra primitiva sia bc, e la parete de sia quella che riceve l'ombra derivativa nella parte nm, ed il suo rimanente dn ed me resta illuminato dall'a, ed il lume dn riflette nell'ombra primitiva bc, ed il simile fa il lume me; adunque la derivativa nm, non vedendo il lume a, resta oscura, e la primitiva si illumina dal campo illuminato che circonda la derivativa, e però è più oscura la derivativa che la primitiva.


590. Come l'ombra primitiva, che non è congiunta con piana superficie, non sarà di eguale oscurità.

Provasi, e sia l'ombra primitiva congiunta all'obietto bcd, nel quale vede l'ombra derivativa fg, ed ancora vi vede il campo suo illuminato efgh; dico che tal corpo sarà più illuminato in b estremo che nel mezzo d, perchè in b vede il lume a primitivo, ed il lume ef derivativo vi vede per raggi riflessi e l'ombra derivativa fg non vi aggiunge, perchè fbd è l'angolo della contingenza fatto dalla fb e dalla curva bd; e tutto il rimanente di tal corpo è veduto dall'ombra derivativa fg, più o meno, secondo che la linea fg può farsi base di triangolo con maggiore o minore angolo.


591. Condizione degli obietti oscuri di ciascun'ombra.

Infra gli obietti di eguale oscurità, figura e grandezza, quello aumenterà più l'oscurità della contrapposta ombra, il quale le sarà più vicino.


592. Qual campo renderà le ombre più oscure.

Infra le ombre di eguale oscurità quella si dimostrerà più oscura, la quale si genera in campo di maggiore bianchezza; seguita che quella parrà meno oscura, che sarà in campo