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212 | leonardo da vinci | [§ 676 |
676. Qual sito ovvero qual distanza è quella intorno al corpo sferico, donde mai non è privato d'ombra.
Ma quando l’occhio sarà più distante dallo sferico ombroso che il corpo che lo illumina, allora è impossibile trovar sito donde l’occhio sia integralmente privato delle specie ombrose di tale corpo. Provasi: bnc sia il corpo ombroso, a sia il corpo luminoso, bnc è la sua parte ombrosa e bsc sarà illuminata; o sia l’occhio più remoto dal corpo ombroso che il lume a, il quale occhio vede tutta l’ombra bdce; e se esso occhio si muoverà circolarmente intorno ad esso corpo con la medesima distanza, impossibile è che mai integralmente perda tutta la predetta ombra; imperocchè, se col suo moto perde una parte di essa ombra da un lato, esso pel moto n’acquista dall’altro.
677. Qual lume fa le ombre de' corpi più differenti ai lumi loro.
Quel corpo farà le ombre di maggiore oscurità, il quale sarà illuminato da lume di maggior splendore. Il punto a è illuminato dal sole, ed il punto’ ’b è illuminato dall’aria illuminata dal sole; e tal proporzione sarà dall’illuminato a all’illuminato b, quale è la proporzione che ha il lume del sole con quello dell’aria.
678. Di varî obietti vicini veduti in lunga distanza.
Quando gli obietti vicini infra loro e minuti saran veduti in lunga distanza, in modo che si perda la notizia delle loro figure, allora si causa un misto delle loro specie, il quale parteciperà più di quel colore del quale sarà vestita la maggior somma de’ detti obietti.
679. Del sito dove l’obietto si mostra di maggiore oscurità.
Quell’obietto si mostra più oscuro in pari distanza dall’occhio, il quale sarà veduto in più alto sito; e questo accade perchè l’aria è più sottile, quanto più s’innalza, e manco occupa l’obietto che la sua grossezza; e di qui nasce che sempre le cime de’ colli che campeggiano nelle spiaggie de’ monti si dimostrano essere più oscure che le basi de’ colli stessi.