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228 LEONARDO DA VINCI [§ 720

720. Ogni ombra con tutte sue varietà che per distanza cresce per larghezza più che la sua cagione, le sue linee esteriori si congiungono insieme infra il lume e il corpo ombroso.

Questa proposizione chiaramente appare e si conferma dalla esperienza, imperocchè se ab sarà una finestra senza alcuna tramezzatura, l'aria luminosa che sta da destra in a è vista da sinistra in d, e l'aria che sta da sinistra in b, illumina da destra nel punto c, e dette linee s'intersecano nel punto m.


721. Ogni corpo ombroso si trova infra due piramidi, una scura e l'altra luminosa; l'una si vede e l'altra no, e questo solo accade quando il lume entra per una finestra.

Fa conto che ab sia la finestra e che r sia il corpo ombroso; il lume destro 3 passa il corpo dal lato sinistro del corpo ombroso in g e va in p; il lume sinistro k passa a detto corpo nel lato destro in i e va in m, e quelle due linee s'intersecano in c e lì fanno piramide; dipoi ab tocca il corpo ombroso in ig e fa la sua piramide in fig; f sarà oscuro, perchè mai lì può vedere il lume abig; c sempre sarà luminoso, perchè lì vede il lume.


722. Qual è quel lume che, ancorachè l'occhio sia più discosto dallo sferico ombroso che esso lume, non potrà mai vedere ombra, stando dietro al lume.

Quando il luminoso sarà eguale o maggiore che lo sferico ombroso, allora l'occhio che sarà dopo tal lume non potrà mai vedere alcuna parte di ombra nel corpo ombroso per la differenza del detto luminoso. cedf sia lo sferico ombroso, ab è il corpo luminoso eguale all'ombroso, e l'ombra di tal corpo sferico sia cfd; dico che l'occhio l, che sta dopo il lume ab in qualunque distanza si voglia, mai potrà vedere parte alcuna d'ombra, per la settima del