Pagina:Leonardo prosatore.djvu/148

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figura le cose trasparenti, e lo scultore ti mostrerà le naturali sanza suo artefizio; il pittore ti mostrerà varie distanzie con variamento del colore dell’aria interposto fra li obietti e l’occhio, egli le nebbie, per le quali con difficoltade penetrano le spezie delli obietti, egli le pioggie, che mostrano dopo sè li nuvoli, con monti e valli, egli la polvere, che mostrano in se e dopo se li combattenti di essa motori, egli li fiumi più o men densi, questo ti mostrerà li pesci scherzanti infra la superfizie delle acque e il fondo suo, egli le pulite giare con vari colori posarsi sopra le lavate arene del fondo de’ fiumi, circondati dalle verdeggianti erbe, dentro alla superfizie dell’acqua, egli le stelle in diverse altezze sopra di noi e così altri innumerabili effetti, alli quali la Scoltura non aggionge.


Adoperandomi io non meno in Scultura, che in Pittura, e facendo l’una e l'altra ’n un medesimo grado, mi pare, con piccola imputazione, potere dare sentenzia quale sia di maggiore ingegnio e difficultà e perfezione ne l'una che l’altra. Prima, la Scoltura è sottoposta a certi lumi, cioè di sopra, e la Pittura porta per tutto con seco lume e ombra; e ’l lume e l’ombra è la importanzia adunque della Scultura. Lo scultore in questo caso è aiutato dalla natura del rilievo, che lo genera per sè, e ’l pittore per accidentale arte lo fa ne’ lochi dove ragionevolmente lo farebbe la natura. Lo scultore non si può diversificare nelle varie nature de’ colori delle cose;