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Pagina:Leonardo prosatore.djvu/239

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furor de’ venti. Vedeasi le ruine de’ monti, già scalzati dal corso de’ lor fiumi, ruinare sopra li medesimi fiumi e chiudere le loro valli; li quali fiumi ringorgati allagavano e sommergevano le moltissime terre colli lor popoli. Ancora avresti potuto vedere, nelle sommità di molti monti, essere insieme ridotte molte varie spezie d’animali, spaventati e ridotti al fin dimesticamente, in compagnia de’ fuggiti omini e donne colli lor figlioli. E le campagnie coperte d’acqua mostravan le sue onde in gran parte coperte di tavole, lettiere, barche, altri vari strumenti, fatti dalla necessità e paura della morte, sopra li quali eran donne, omini colli lor figliuoli misti, con diverse lamentazioni e pianti, spaventati dal furor de’ venti, li quali con grandissima fortuna rivolgevan l’acque soctosopra insieme colli morti, da quella annegati. E nessuna cosa più lieve che l’acqua era che non fussi coperta di diversi animali, e quali, fatta tregua, stavano insieme con paurosa collegazione, infra’ quali eran lupi, volpi, serpi e d’ogni sorte1, fuggitori della morte. E tutte l’onde percuotitrice de’ lor liti, combattevan quelli, colle varie percussioni di diversi corpi annegati, le percussioni de’ quali uccidevano quelli alli quali era restato vita.

Alcune congregazioni d’omini aresti potuto vedere, le quali con armata mano difendevano li piccoli siti che loro eran rimasti, da lioni, lupi e animali rapaci, che quivi cercavan lor salute. Oh

  1. Sottintende animali.