Pagina:Leonardo prosatore.djvu/257

Da Wikisource.

253


Molti fieno i colpi tratti, che le ballotte tornano adosso a’ nemici, con gran detrimento di quelli1.

Cave2 sotto le acque, per le quali l’un procinto dia soccorso all’altro; ma nessuno vadia in rocca, e la cava della rocca vada sopra tutti i procinti.

Nessun legniame o mantelletto sarà infocato.

Posso annegare ogni cava per sè, e tutte insieme, e così poi con facilità votarle.

I ponti morti, i quali, ancora sieno premanenti, con una piccola azione tutto rimarrà disfatto, non si pon bombardare con detrimento de’ muri.

Una ballotta tratta circunda tutta la rocca3. Se nessun4 monta sopra delle mura, esso si fa bersaglio de’ difensori di esse mura. El soccorso sempre sta prigion del castellano5.

    messe sbalorditive d’ingegneria militare che sono nella celebre lettera a Lodovico il Moro. Ben può darsi ch’Egli volesse con ciò farsi largo tra gli ingegneri ducali nella guerra contro Venezia del 1483-84, ossia quando da poco era in Corte e gli premeva di farsi tenere in conto.

  1. I colpi nemici rimbalzeranno sui nemici stessi.
  2. Vie sotterranee metteranno in comunicazione le varie parti della fortezza, ma non con la rocca, per impedire che il Castellano possa esser tradito dai suoi stessi soldati.
  3. Un colpo d’artiglieria fa il giro della rocca, ossia la difende tutta.
  4. Qualcuno.
  5. Non c’è da temere la defezione delle squadre di riserva, perchè il castellano può tenerli in luogo sicuro come prigione.