Pagina:Leonardo prosatore.djvu/277

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è omo, che cosa è vita, che cosa è sanità, e in ohe modo una parità, una concordanza d’elementi la mantiene, e così una discordanza di quelli la ruina e disfà, e conosciuto ben le sopra dette nature, potrà meglio riparare che chi n’è privato...

Voi sapete le medicine, essendo bene adoperate, rendon sanità ai malati, e quello che bene le conosce, ben l’adoprerà, quando ancora lui conoscerà che cosa è omo, che cosa è vita e complessione, che cosa è sanità; conoscendo queste, bene conoscerà i sua contrari; essendo così, più visino sarà al riparo ch’alcun altro. Questo medesimo bisogna al malato domo, cioè uno medico architetto, che ’ntenda bene che che cosa è edificazio, e da che regole il retto edificare diriva, e donde dette regole sono tratte, e ’n quante parte sieno divise, e quale sieno le cagione che tengano lo edifizio insieme, e che lo fanno permanente, e che natura sia quella del peso, e quale sia il disiderio de la forza, e in che modo si debbono contessere e collegare insieme, e congiunte che effetto partorischino. Ohi di queste sopra dette cose arà vera cognizione, vi lascierà di sua rason e opera sadisfatto.

Onde con questo io m’ingegnerò, non ditraendo, non infamando alcuno, di saddisfare in parte con ragioni e in parte coll’opere, alcuna volta dimostrando li effetti per le cagioni, alcuna volta affermando le ragioni colle sperienze, queste accomodando alcuna alturità de li architetti antichi, le pruove de li edifìzi fatti, e quali siano le ragioni di lor ruina e di lor permanenzia ecc.


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