Pagina:Leonardo prosatore.djvu/299

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morisse, imperocchè in sua vita mai ne vide nessuna1.


Di un dormiglione. — Fu detto a uno che si levasse dal letto, perchè già era levato il sole, e lui rispose: — Se io avessi a fare tanto viaggio e faccende quanto lui, ancora io sarei già levato, e però, avendo a fare sì poco cammino, ancora non mi voglio levare.


Tra morditori. — Uno vede una grande spada allato a un altro, e dice: — O poverello! ell’è gran tempo ch’io t’ho veduto legato a questa arme: perchè non ti disleghi, avendo le mani disciolte e possiedi libertà? — Al quale costui rispose: — Questa è cosa non tua, anzi è vecchia. — Questi, sentendosi mordere, rispose: — Io ti conosco sapere sì poche cose in questo mondo, ch’io credevo che ogni divulgata cosa a te fussi per nova.


Uno disputando, e vantandosi di saper fare molti varî e belli giochi, un altro de’ circostanti disse: — Io so fare uno gioco, il quale farà trarre le brache a chi a me parrà. — Il primo vantatore, trovandosi sanza brache: — Che no, disse, che a me non le farai trarre! E vadane un paro di calze. — Il

  1. Franco Sacchetti racconta nel Trecentonovelle la precisa istorietta. Protagonista è il famoso oste Basso della Penna.