Pagina:Leonardo prosatore.djvu/331

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gli terrà in basso. Nulla cosa resterà sopra la terra, o sotto la terra e l’acqua, che non sia perseguitata, remossa, o guasta; e quella dell’un paese remossa nell’altro; e ’l corpo di questi si farà sepultura e transito di tutti i già da lor morti corpi animati.

Oh mondo! come non t’apri a precipitar nell’alte fessure de’ tua gran baratri e spelonche e non mostrare più al cielo sì crudele e dispietato mostro?


Del leggere le bone opere.

Felici fien quelli che presteranno orecchi alle parole de’ morti! — leggere le bone opere, e osservarle.


Della fama.

Le penne leveranno li omini, siccome li uccelli, inverso il cielo — cioè per le lettere fatte da esse penne.


Del consiglio e della miseria.

Ecci una cosa che quanto più se n’ha di bisogno, più si refuta; e questo è il consiglio, mal volentieri ascoltato da chi ha più bisogno, cioè dagl’ignoranti.

Ecci una cosa, che quanto più n’hai paura e più la fuggi, più te l’avvicini; e questo è la miseria, che quanto più la fuggi più ti fai misero e sanza riposo.