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Pagina:Leonardo prosatore.djvu/96

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E se tu dirai che, essendo tali nichi vaghi di stare vicini alli liti marini, e che, crescendo l’acqua in altezza, che1 li nichi si partirono da esso lor primo sito, e seguitorono l’accrescimento delle acque insino alla lor somma altezza, qui si risponde ch’essendo il nichio animale di non più veloce moto che si sia la lumaca fori dell’acqua, e qualche cosa più tardo perchè non nota, anzi si fa un solco per la rena, mediante i lati di tal solco s’appoggia, camminerà il dì dalle 3 alle 4 braccia. Adunque, questo, con tale moto, non sarà camminato dal mare Adriano insino in Monferrato di Lombardia, che v’è 250 miglia di distanza, in 40 giorni, come disse chi tenne conto d’esso tempo2.

E se tu di’ che l’onde ve li portorono, essi per la lor gravezza non si reggano, se non sopra il suo fondo; e se questo non mi cedi, confessami almeno ch’elli aveano a rimanere nelle cime de’ più alti monti e ne’ laghi che infra li monti si serrano: come lago di Lario e ’l Maggiore... e di Perugia e simili.

E se tu dirai che li nichi son portati dall’onde, essendo voti e morti, io dico che dove andava li morti, poco si rimovevano da’ vivi, e in queste montagnie sono trovati tutti i vivi, che si cognoscano che sono colli gusci appaiati, e sono in un filo dove non è nessun de’ morti, e poco più alto è trovato dove eran gittati dall’onde tutti li morti colle lor scorze separate, appresso a dove li fiumi cascavano

  1. Ripetizione inutile del che, come spesso avviene parlando.
  2. Nuovamente ironico!