Pagina:Leone Duodecimo e Pio Ottavo (Baraldi).djvu/27

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fragio e di preghiera pel riposo di un tanto Padre, le voci che tra il vestibolo e l’altare alzano dogliosi e commossi i Veggenti d’Israello, le pompe religiose e solenni che dal primo Tempio del mondo si estendono al più povero ed oscuro, dalla città santa alle cattoliche metropoli, alle più remote terre e alle più semplici e campestri parrocchie, formano un concerto mirabile, una moltitudine felice che non ha che un cuore, un sentimento solo, universale, vivacissimo di famiglia, che vedova rimase del padre suo1. Oh mirabile forza, oh comunion cara, oh solo vanto e privilegio nobilissimo della cattolica Chiesa! Illa est enim virgo Ecclesia, così insegna il gran S. Leone, Sponsa unius viri Christi, quae nullo se patitur errore vitiari, ut per totum mun-

  1. Con tenero sentimento di venerazione e di dolore si lessero molte omelie di più Vescovi di Francia e d’Italia, tributo ben meritato dal defunto Pontefice. La felice applicazione a Leon XII. dell’eloquente e leggiadrissimo elogio che nell’Ecclesiastico (c. l.) si fa di Simeone figliuol d’Onia si lesse da noi con piacere nell’Omelia dell’Arcivescovo di Parigi, quantunque per noi Italiani fosse già nota da quaranta anni fa una simile applicazione fatta all’immortal Pio VI. dall’abate Francesco Boaretti del Seminario di Padova nella dotta e giudiziosa sua opera: Dottrina de’ PP. Greci relativa alle circostanze della Chiesa nel secolo XVIII. T. II. p. 380. e seg. Venezia 1791. 2. v. 8. Fracasso. Ci si permetta il citare una tenera ed eloquente lettera all’amatissimo suo Clero e Popolo di Monsignor Francesco M. Zoppi Vescovo di Massa e Carrara: in essa in pochi accenti si dipinge il carattere e il merito dell’estinto Pontefice. „Accoppiando egli paterna amorevolezza a fortezza sacerdotale, e somma accortezza e prudenza somma ad uno zelo operoso ed instancabile, già si era cattivato l’affetto e la venerazione non che de’ suoi sudditi e figliuoli piccoli e grandi, ma degli stranieri ancora, e andava ristaurando la nave di Pietro dalla sofferta tempesta sì rapidamente, che ci promettevamo di vederla ben presto del tutto ricomposta a stato tranquillo e prospero. Esultavamo, che il grande e forte Pontefice colla prontezza del suo spirito in una carne inferma condensasse le opere di molti tempi in pochi anni; e non ci avvedevamo, che affrettava a sè il conseguimento della corona di giustizia, consumando la sua carriera ahi troppo in breve per noi! Oh morte acerbissima! Quante belle speranze ne troncò col troncare il filo di una vita a noi sì cara, e sì preziosa alla Chiesa Universale„ (nel giorno 11 Febbrajo 1829).