Pagina:Leopardi, Giacomo – Operette morali, 1928 – BEIC 1857808.djvu/14

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8 operette morali


con intendimento di rompere e mansuefare la ferocia degli uomini, ammaestrarli a piegare il collo e cedere alla necessitá, ridurli a potersi piú facilmente appagare della propria sorte, e rintuzzare negli animi affievoliti non meno dalle infermitá del corpo che dai travagli propri, l’acume e la veemenza del desiderio. Oltre di questo, conosceva dovere avvenire che gli uomini oppressi dai morbi e dalle calamitá, fossero meno pronti che per l’addietro a volgere le mani contra se stessi, perocché sarebbero incodarditi e prostrati di cuore, come interviene per l’uso dei patimenti. I quali sogliono anche, lasciando luogo alle speranze migliori, allacciare gli animi alla vita: imperciocché gl’infelici hanno ferma opinione che eglino sarebbero felicissimi quando si riavessero dei propri mali; la qual cosa, come è la natura dell’uomo, non mancano mai di sperare che debba loro succedere in qualche modo. Appresso creò le tempeste dei venti e dei nembi, si armò del tuono e del fulmine, diede a Nettuno il tridente, spinse le comete in giro e ordinò le eclissi; colle quali cose e con altri segni ed effetti terribili, instituí di spaventare i mortali di tempo in tempo: sapendo che il timore e i presenti pericoli riconcilierebbero alla vita, almeno per breve ora, non tanto gl’infelici, ma quelli eziandio che l’avessero in maggiore abbominio, e che fossero piú disposti a fuggirla.

E per escludere la passata oziositá, indusse nel genere umano il bisogno e l’appetito di nuovi cibi e di nuove bevande, le quali cose non senza molta e grave fatica si potessero provvedere, laddove insino al diluvio gli uomini, dissetandosi delle sole acque, si erano pasciuti delle erbe e delle frutta che la terra e gli arbori somministravano loro spontaneamente, e di altre nutriture vili e facili a procacciare, siccome usano di sostentarsi anche oggidi alcuni popoli, e particolarmente quelli di California. Assegnò ai diversi luoghi diverse qualitá celesti, e similmente alle parti dell’anno, il quale insino a quel tempo era stato sempre e in tutta la terra benigno e piacevole, in modo che gli uomini non avevano avuto uso di vestimenti; ma di questi per l’innanzi furono