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appendice 261

DIALOGO DI TORQUATO TASSO

E DEL SUO GENIO FAMILIARE

Prima di compilar la sua nota (p. 228) il L. aveva scritto questo appunto:

Muratori, Della forza della fantasia umana, cap. 9; ediz. 6»; Venezia, 1779, pp. 91-2 — dove è infatti riferito dalla Vita di T. Tasso di G. B. Manso il racconto dell’allucinazione del poeta e della sua conversazione collo spirito buono, cui il Manso fu presente. —

Ma il piú dei pensieri vengono da certi commenti a passi della marchesa di Lambert che il L. andava, nei primi del ’21, trascrivendo.

13 febbraio 1821, Z. 655 (II, 115):

Plus il y a de monde (cioè piú gente ci sta dintorno, piú ci troviamo in mezzo al mondo attualmente) et plus les passions acquièrent d’autoritè. M.me De Lambert, A vis d’une mère à sa fille (Oeuvres, p. 81).

Un philosophe assurait... «que plus il avait vu de monde, plus les passions acquéroient d’autorité» / Lettre à Madame de***, p. 395.

Così è generalmente; ma all’uomo veramente sventurato accade tutto il contrario. Ogni volta ch’egli si presenta nel mondo, vedendosi respinto, il suo amor proprio mortificato, i suoi desidèri frustrati o contrariati, le sue speranze deluse, non solamente non concepisce veruna passione, fuorché quella della disperazione, ma, per lo contrario, le sue passioni si spengono. E nella solitudine essendo lontane le cose e la realtá, le passioni, i desidèri, le speranze se gli ridestano.

E ancora pochi giorni dopo: 20 febbraio 1821, Z. 678 sgg. (II, 128 sgg.):

Nous n’avons qu’une portion d’attention et de sentiment; dès que nous nous livrons aux objects extérieurs, le sentiment dominant s’affoiblit: nos desirs ne sont-ils pas plus vifs et plus forts dans la retraite? M.me De Lambert, Rèflexions nouvelles sur les femmes, p. 188.

La solitudine è lo stato naturale di gran parte, o piuttosto del piú degli animali e probabilmente dell’uomo ancora. Quindi non è meraviglia se nello stato naturale egli ritrova la sua maggior felicitá nella solitudine; e neanche se ci trova un conforto, giacché