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appendice 321


individuo. E cosí accade tra gli uomini, che implicitamente e naturalmente ciascuno si persuade la stessa cosa.

Parimente non v’è popolo sí barbaro che non si creda implicitamente migliore, piú perfetto, superiore a qualunque altro, e non si stimi il modello delle nazioni.

Parimente non v’è stato secolo si guasto e depravato che non si sia creduto nel colmo della civiltá, della perfezione sociale, l’esemplare degli altri secoli, e massimamente superiore per ogni verso a tutti i secoli passati, e nell’ultimo punto dello spazio percorso fino allora dallo spirito umano.

Con questa differenza però che, sebbene tutto è relativo in natura, è relativo per altro alle specie, cosí che le idee che una specie ha della perfezione ecc., appresso a poco, sono comuni agl’individui tutti di essa (massime se sono le idee naturali alla specie). Quindi è naturale e conseguente che un individuo, sebben portato naturalmente a credersi superiore al resto della sua specie, e tutto il mondo destinato all’uso e vantaggio suo, contuttociò con poco di raziocinio, facilmente possa riconoscere la superioritá ii altri individui della stessa specie, e credere il mondo avere per fine la sua specie intera, e questa essere tutta la piú perfetta delle cose esistenti e l’apice della natura. Quindi parimente un popolo, un secolo (ho parlato e parlo degli uomini, e si può applicare proporzionatamente agli altri viventi) o qualche individuo in essi possono ben riconoscere la superioritá di altri popoli e secoli, perché le idee relative del bello e del buono sono però, almeno in gran parte, generali in ciascuna specie, quando non derivino da pregiudizi, da circostanze particolari o da alterazione qualunque di questa o di quella parte della specie, come è avvenuto fra gli uomini, essendo alterata la loro natura, e diversamente alterata, e quindi anche alterate le idee naturali, e diversificate le opinioni ecc.

Questo, dico, accade facilmente all’individuo umano, rispettivamente alla sua propria specie. Ma rispetto ad un’altra specie non cosí:

1. perché le idee che son vere relativamente alla specie nostra, noi (e cosí ciascuna specie di viventi) le crediamo (e ciò per natura) vere assolutamente; quello ch’è buono e perfetto per noi lo crediamo buono e perfetto assolutamente; e quindi, misurando le altre specie sulla nostra misura, le stimiamo tutte inferiori d’assai; né possiamo mai credere che in una specie diversa