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96 moralisti greci

che uno, spendendo un obolo abbia tolto delle lattughe, e tu, non ispendendo, non ne abbia tolto: tu non dèi però pensare di aver punto meno che si abbia colui. Perocché se egli avrá le lattughe, e tu avrai l’obolo che non avrai speso. Il simile nel caso nostro. Tu non sei stato invitato a cena dal tale. Ma né anche hai dato a lui quello a che egli vende la sua cena. Ora egli la vende a prezzo di lodi, di osservanza, di ossequi. Paga dunque il prezzo se la mercanzia fa per te. Ma se tu vuoi non pagare il prezzo e avere la merce, questa si è ingordigia e furfanteria. Forse che in cambio della cena tu non hai nulla? Si che tu hai ben questo, che tu non hai lodato chi non volevi, che non sei stato ad aspettarlo in sull’uscio.

[XXVI]

L’intenzione della natura si conosce da quelle cose dove noi non abbiamo interesse. Se il fante del vicino avrá spezzato un bicchiero o cosa tale, subito ti correrá in sulla lingua: ‘elle sono cose che accaggiono.’ Ora sappi che chi spezzasse il tuo bicchiero, tu la dèi pigliare in quella medesima guisa che tu piglierai che si spezzi quello del tuo vicino. Cosí delle cose di maggiore momento. Muore a un altro il figliuolo o la moglie? sono casi umani. Muore il figliuolo o la moglie propria? tosto gli oimè, gli ahi ahi. Ma egli si converrebbe avere a memoria quello che c’interviene quando il medesimo caso ci è riferito di un altro.

[XXVII]

Come non si mette un bersaglio acciocché l’uomo non lo colga, cosí non si genera e non si ritrova al mondo la natura del male.

[XXVIII]

Se uno desse il tuo corpo in potestá di qualunque che gli venisse alle mani, tu te ne sdegneresti: e dando tu la tua