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manuale di epitteto - xxvi-xxix 97

mente in potere di chicchessia, per modo che se egli ti dirá una mala parola, quella si turbi e confonda, non ti vergogni però punto?

[XXIX]

Innanzi di metterti a qualsivoglia operazione, divisane teco stesso le antecedenze e le conseguenze. Altrimenti tu intraprenderai con grande animo, non pensando punto alle cose che hanno a venire; ma in progresso nascendoti qualche difficoltá e qualche vitupero, tu ti vergognerai. Desideri tu diventar vincitore olimpico? e io non meno di te, per Dio; ché ella è una qualitá che fa onore. Ma considera prima le antecedenze e le conseguenze, e poi mettiti all’impresa. Egli ti conviene sottoporti a una disciplina e osservare una regola; mangiare sforzatamente; astenerti dalle confetture e cotali piacevolezze; esercitare il corpo per forza a certe ore assegnate, sí al caldo come al freddo; non usare bevande fresche né vino a tuo piacimento; in fine darti tutto in mano al maestro, né piú né meno come a un medico. Di poi scendere nell’aringo; a un bisogno guastarti una mano, smuoverti un tallone; ingoiare di buoni tratti di polvere; a un bisogno anche toccare delle sferzate, e poi per ultimo esser vinto. Considerato che avrai tutte queste cose, se tu persevererai nel concetto di prima, datti agli esercizi dei giuochi. Ma se tu non considererai cosa alcuna innanzi, tu ti aggirerai come i bamboli, che ora fanno i lottatori, e quando gli atleti, e quando gli schermitori, poi strombazzano, poi contraffanno le tragedie. Cosí ancora tu: oggi schermitore, domani atleta, e quando oratore, poi filosofo, e nulla mai veramente e con tutto l’animo, ma in guisa delle scimmie tu contraffai tutto quello che tu vedi, e muti voglia a ogni tratto. Perocché tu non imprendi mai cosa alcuna consideratamente, e spiatala prima bene da ogni banda, ma cosí a caso e per qualche fantasia leggera. Egli ci ha di quelli che veduto per avventura un filosofo, o udito dire a questo o a quello: ‘oh, Socrate dice pur bene’, e: ‘chi è