Pagina:Leopardi, Giacomo – Pensieri, Moralisti greci, 1932 – BEIC 1858513.djvu/182

Da Wikisource.

tanto egli non ci aveva persona che tenesse celate le sue ricchezze, o che di bonissimo animo non s’inducesse a fare accordi e contratti, tanto che i ricchi vedevano piú volentieri chi veniva dimandando in prestanza, che non chi rendeva il prestato. Poiché dall’accomodare altrui di loro avere, intervenivano loro a un medesimo tempo due beni i quali sarebbono avuti cari da ogni uomo di sano conoscimento; l’uno, che essi facevano benefício ai loro cittadini, l’altro, che mettevano la loro roba a guadagno. E in fine (quello che è la somma del buono e beato convivere cittadinesco) la possessione della roba a quelli che possedevano di ragione era salva e sicura, ma gli usi della medesima erano comuni indifferentemente a ogni cittadino al quale facessero di mestieri. Ma qui potranno essere alcuni che mi riprendano che lodando io le cose e i fatti di quei tempi, io non dica altresi le cagioni perché quegli uomini usassero cosi bene insieme, e governassero la cittá per si acconcio modo. A me pare aver giá toccato alquanto di questa materia, ma pure io vedrò di trattarla piú per isteso e piú divisatamente. Coloro dunque, in cambio di avere nella fanciullezza molti sopraccapi, e poi cosi tosto come fossero dichiarati uomini, poter fare ogni loro piacere, piú diligentemente erano sopravveduti nel fiore dell’etá che nella puerizia. Imperocché i nostri passati ebbero si fattamente a cuore la costumatezza, che a procurarla e custodirla ordinarono il consiglio dell’Areopago, nel quale non poteva sedere chi non fosse bennato, e nei fatti e negli andamenti non avesse dato segni di molta virtú e modestia. Onde esso consiglio ragionevolmente vinse di degnitá e fama tutti gli altri che erano nella Grecia. E quale fosse egli a quei tempi, si può giudicare anco da ciò che noi veggiamo al presente. Perocché, se bene ora sono dismesse tutte le pratiche antiche circa l’elezione e le disamine di quelli che avessero ad essere del predetto consiglio, nientedimeno si vedono eziandio quelli che nel resto della loro vita sono intollerabili, come salgono all’Areopago, non si sapere indurre a usar la loro natura, e piuttosto osservare gli ordini di quel luogo, che seguitare le