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DISCORSO

sopra lo stato presente dei costumi degl’italiani

In questo secolo presente, — sia per l’incremento dello scambievole commercio e dell’uso de’ viaggi, sia per quello della letteratura, e per l’enciclopedico che ora è d’uso, sicché ciascuna nazione vuol conoscere piú a fondo che può le lingue, letterature e costumi degli altri popoli, sia per la scambievole comunione di sventure che è stata fra’ popoli civili, sia perché la Francia abbassata dalle sue perdite, e l’altre nazioni parte per le vittorie, parte per l’aumento della cultura e letteratura di ciasceduna, sollevandosi, — si è introdotta fra le nazioni d’Europa una specie d’uguaglianza di riputazione sì letteraria e civile che militare, laddove per lo passato da’ tempi di Luigi XIV, cioè dall’epoca della diffusa e stabilita civiltá europea, tutte le nazioni avevano spontaneamente ceduto di onore alla Francia che tutte le dispregiava1; per qualcuna, o per tutte queste cagioni, le nazioni civili d’Europa, cioè principalmente la Germania, l’Inghilterra e la Francia stessa hanno deposto (forse anche pel progresso dei lumi e dello spirito filosofico e ragionatore che accresce i lumi e calma le

  1. Invece che adesso la Francia stessa per le dette cagioni è fatta tollerante e disposta a render giustizia agli stranieri fino a un certo segno, e con questa sua disposizione, perocch’ella segue ancora in parte a dare il tòno all’Europa civile, ne cagiona una simile nelle altre nazioni.