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dei costumi degl'italiani 267

al contrario di quel che volgarmente si dice, è impossibile che sia giusto, onesto e virtuoso di carattere, d’inclinazioni, costumi e pensieri, se non d’azioni.

Di piú quanto v’ha di conversazione in Italia (ch’è la piú parte ne’ caffè e ridotti pubblici, piuttosto che appresso i privati, appo i quali propriamente non si conversa, ma si giuoca, si danza, o si canta, o si suona, o si passeggia, essendo sconosciute in Italia le vere conversazioni private che s’usano altrove); quel poco, dico, che v’ha in Italia di conversazione, essendo non altro che una pura e continua guerra senza tregua, senza trattati, e senza speranza di quartiere, benché questa guerra sia di parole e di modi e sopra cose di niuna sostanza, pure è manifesto quanto ella debba disunire e alienare gli animi di ciascuno da ciascuno, sempre offesi nel loro amor proprio, e quanto per conseguenza sia pestifera ai costumi divenendo come un esercizio per una parte e per l’altra uno sprone dell’offendere altrui e della nimicizia verso gli altri, nelle quali cose precisamente consiste il male morale e la perversitá de’ costumi e la malvagitá morale delle azioni e de’ caratteri. Ciascuno combattuto e offeso da ciascuno dèe per necessitá restringere e riconcentrare ogni suo affetto ed inclinazione verso sé stesso, il che si chiama appunto egoismo, ed alienarle dagli altri, e rivolgerle contro di loro, il che si chiama misantropia. L’una e l’altra le maggiori pesti di questo secolo. Cosí che le conversazioni d’Italia sono un ginnasio, dove colle offensioni delle parole e dei modi s’impara per una parte e si riceve stimolo dall’altra a far male a’ suoi simili co’ fatti. Nel che è riposto l’esizio e l’infelicitá sociale e nazionale. E questa è la somma della pravitá e corruzion de’ costumi. Ed anche all’amore e spirito nazionale è visibile quanto debbano nuocere tali modi di conversare, per cui trattiamo e ci avvezziamo a trattare e considerar gli altri sí diversamente che come fratelli, ed acquistiamo o intratteniamo ed alimentiamo uno spirito ostile verso i piú prossimi. Laddove presso l’altre nazioni la societá e conversazione, rispettandovisi ed anche pascendovi per parte di tutti l’amor proprio di ciascheduno, è