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280 sopra lo stato presente


Tutto questo, torno a dire, sembra mostruoso e contraddittorio, se non si spiega con le considerazioni fatte di sopra. Ma tant’è. I popoli meridionali superarono tutti gli altri nella immaginazione e quindi in ogni cosa a’ tempi antichi; e i settentrionali per la stessa immaginazione superano di gran lunga i meridionali a’ tempi moderni. La ragione si è che a’ tempi antichi lo stato reale delle cose e delle opinioni ragionate favoriva tanto l’immaginazione quanto ai tempi moderni la sfavorisce. E però in pratica l’immaginazione de’ popoli meridionali era tanto piú attiva di quella de’ settentrionali quanto è ora al contrario, perché la freddezza della realtá ha tanta piú forza sulle immaginazioni e sui caratteri quanto essi sono piú vivi e piú caldi. E certo le nazioni settentrionali, e massime il popolo, sono molto piú paragonabili e simili oggidí

    che o non faccia o non segua un deciso sistema, e questo è per lo piú come è il solito e l’antico uso de’ sistemi, un romanzo. I piú sapienti ed assidui osservatori, che sono senza fallo i tedeschi, i piú studiosi ed applicati a imparare e informarsi, sono per una curiosa contraddizione i piú romanzeschi. In Germania e in parte anche in Inghilterra, v’ha continuamente sistemi e romanzi in ogni letteratura, in filosofia qualunque, in politica, in istoria, in critica, in ogni parte di filologia, fino nelle grammatiche, massime di lingue antiche. Da gran tempo non esiste in Europa alcuna sètta né scuola particolare di una tal filosofia, molto meno metafisica, fuorché in Germania negli ultimissimi tempi, e credo anche oggi, la sètta e scuola, appunto metafisica, di Kant, suddivisa ancora in diverse sètte, e prima di Kant quella di Wolf. Il sistema del romanticismo, che ha reso sistematica anche la poesia, non appartiene che a’ settentrionali, e massime a’ tedeschi. Le visioni, anche in fisica, se sono proprie di alcuna nazione oggidi, lo sono dei tedeschi, testimonio la fortezza e le belle strade scoperte nella luna dal prof. Gruithuisen di Monaco, e la coltivazione mensuale scoperta pur nella luna dal medesimo e dallo Schroter e dall’Herschel. In somma i tedeschi, non ostante la diversitá de’ tempi, e la decisa inclinazione presente dello spirito umano alla pura osservazione e all’esperienza, sono ancora in letteratura e in filosofia ed in iscienze quel che erano gli antichi appunto, sistematici, romanzieri, settari, immaginatori, visionari. Ed accoppiano queste qualitá ad una somma e infaticabile diligenza ed inclinazione e abitudine di osservazione e di esperienza e di apprendere. Lascio che i miracoli giá da un pezzo obbliati, anche ne’ popoli che passano per li piú superstiziosi, come l’Italia e la Spagna, si sono in questi ultimi anni rinnovellati e solennizzati nelle gazzette e nelle corti medesime, dove? in Germania. Lascio che non ha molti anni si parlò nelle gazzette di un filosofo comico, di che nazione? tedesco; e di certe maghe o indovine tedesche, e cose simili, che non lasciano di udirsi di tempo in tempo da quella parte, e sebben derise da’ savi tedeschi (né però forse da tutti), non lasciano di manifestar lo spirito di quella nazione, mentre nelle altre anche il popolo le deride, o non ci pensa, e non ne è capace.