Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/83

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consalvo 77

Nè la tua voce udrò! Dimmi: ma pria
50Di lasciarmi in eterno, Elvira, un bacio
Non vorrai tu donarmi! un bacio solo
In tutto il viver mio? Grazia ch’ei chiegga
Non si nega a chi muor. Nè già vantarmi
Potrò del dono, io semispento, a cui
55Straniera man le labbra oggi fra poco
Eternamente chiuderà. Ciò detto
Con un sospiro, all’adorata destra
Le fredde labbra supplicando affisse.

     Stette sospesa e pensierosa in atto
60La bellissima donna; e fiso il guardo,
Di mille vezzi sfavillante, in quello
Tenea dell’infelice, ove l’estrema
Lacrima rilucea. Nè dielle il core
Di sprezzar la dimanda, e il mesto addio
65Rinacerbir col niego; anzi la vinse
Misericordia dei ben noti ardori.
E quel volto celeste, e quella bocca,
Già tanto desiata, e per molt’anni
Argomento di sogno e di sospiro,
70Dolcemente appressando al volto afflitto
E scolorato dal mortale affanno,
Più baci e più, tutta benigna e in vista
D’alta pietà, su le convulse labbra
Del trepido, rapito amante impresse.