Pagina:Leopardi - Canzoni, Bourliè, Roma 1818.djvu/24

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     Beato te ch’il fato
A viver non dannò fra tanto orrore,
105Che non vedesti in braccio
L’itala moglie a barbaro soldato,
Non predar non guastar cittadi e colti
Di Franche torme il bestial furore,
Non de gl’itali ingegni
110Tratte l’opre cattive a miseranda
Schiavitude oltre l’alpe, e non de’ folti
Carri impedita la dolente via,
Non gli aspri cenni ed i superbi regni,
Non udisti gli oltraggi e la nefanda
115Voce di libertà che ne schernia
Tra ’l suon de le catene e de’ flagelli.
Chi non si duol? che non soffrimmo? intatto
Che lasciaron quei felli?
Qual tempio quale altare o qual misfatto?