Pagina:Leopardi - Canzoni, Nobili, Bologna 1824.djvu/137

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certi rettori assomiglianti a’ priori di Firenze1, e il cielo assimigliante quasi ad immagine d’arco2. Oltracciò vedo che le cose alcune volte risomigliano e risimigliano l’une all’altre.

XI, 13. Dimmi, nè mai rinverdirà quel mirto
             Che tu festi sollazzo al nostro male?

Io so che a certi, che non sono pedagoghi, non è piaciuto questo sollazzo: e tuttavia non me ne pento. Se guardiamo alla chiarezza, ognuno si deve accorgere a prima vista che il sollazzo de’ mali non può essere il trastullo nè il diporto nè lo spasso de’ mali, ma è quanto dire il sollievo, cioè quello che propriamente è significato dalla voce latina solatium, fatta dagl’Italiani sollazzo. Ora stando che si permetta, anzi spesse volte si richiegga allo scrittore, e massimamente al poeta lirico, la giudiziosa novità degli usi metaforici delle parole, molto più mi pare che di quando in quando se gli debba concedere quella novità che nasce dal restituire al-

  1. v. Assomigliante.
  2. v. Assimigliante.