Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/138

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DISSERTAZIONI FISICHE ste, le quali particelle essendo formate di altre molecole ancor più sottili possono anch’esse per conseguenza esser divise. In¬ fatti noi non possiamo immaginarci un corpo sebben minimo, nel quale non supponiamo due metà, e per conseguenza può senza dubbio affermarsi esser la materia divisibile in infinito numero di parti infinitamente picciole. Deve avvertirsi, che noi non intendiamo di dire che un corpo sia divisibile in infini¬ to fisicamente, ma soltanto \6s\geometricamente, e per mezzo de’ voli astratti dell’umana immaginazione. In conseguenza di ciò un corpo ancor sottilissimo può esser diviso in infinite superfi¬ cie d’infinita sottigliezza. Moltissimi sono quegli esperimenti, con i quali vollero i Fisici dimostrare la Divisibilità dei corpi in modo evidentissimo. Tra questi eli’è utilissima l’osservazione riportata dal celebre Poli circa i raggi della luce, poiché «quan¬ tunque, com’egli si esprime, siffatti lumi non decidano se il campo assegnato alla rapportata Divisione si estenda all’infinito, nulladimeno ci mostrano ad evidenza, che la materia è capace di esser divisa in un numero di parti così immenso, che giugne fino a stancare la più vivace imaginazione. Se in una notte serena, segue il mentovato Scrittore, pongasi a cielo aperto una candela accesa, diffonderà questa tanta luce, che si potrà agevolmente scorgere fino alla distanza di due miglia ossìa di io mila piedi tutt’ all’intorno. È noto presso de’Matematici, che uno spazio sfe¬ rico, che abbia il semidiametro di io mila piedi in se contiene 4. bilioni 190 mila 40 e più milioni di piedi cubici. Pervia di un agevol sperimen¬ to si può rilevar\66\ di leggeri, che una candela di sego di sei a libbra può 164