Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/139

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DISSERTAZIONE SOPRA L’ESTENSIONE continuare a bruciare per lo spazio di cinque ore, e quindi che nello spa¬ zio di un secondo viene a consumarsi 1/14 parte di un grano di sego, che però egli è chiaro che le particelle di luce sviluppate da 1/14 di un gra¬ nello di sego illuminano uno spazio sferico che in se contiene 4. bilioni 190 mila 40 e più milioni di piedi cubici per lo continuato intervallo di un secondo. Ciocche a dir vero ci fà rilevare, che la picciolezza delle par¬ ticelle della materia è immensa a segno tale che supera di molto la forza della nostra immaginazione, la quale resterà vie maggiormente imba¬ razzata, e confusa dal riflettere, che essendo la luce lanciata dai corpi lu¬ minosi con indicibile celerità, l’anzidetto spazio sferico viene ad esser riempiuto più migliaja di volte nell'intervallo di un secondo da quella luce che si sviluppa da 1/14 di un granello di sego ». (1) I principj della moderna Chimica dimostrano che la luce, e la fiamma non si sviluppano dal corpo che brucia ma bensì dall’aria vitale allorché l’ossigeno passa nel combustibile insieme con il calorico, e con la luce, con cui era unito, e che abbandonando l’aria vitale, si svolgono, e formano il fuoco. 1671 A dimostrare la divisibilità della materia può servire la nota esperienza, la quale prova che una piccola porzione di sale può ammettere in se stesso un oceano di acqua, la quale pene¬ trando fra le intime molecole del sale le discioglie, e le separa in altre ancor più picciole, e queste in altre maggiormente sot¬ tili, e così andando in infinito in modo, che l’accennata porzio¬ ne di sale resta distribuita per tutta l’acqua dissolvente, ed ac¬ crescendo ancora quest’ultima essa resterà salata in tutte le sue parti, ciò che può vedersi per mezzo di un agevole esperimen¬ to. È noto ancora presso i Chimici che una piccola parte di aria può occupare un vastissimo spazio, ed essere sempre più dila¬ 165