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Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/219

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DISSERTAZIONE SOPRA LA FELICITÀ mo non tenda nelle sue azioni ancora al conseguimento di queste. È dunque da ricercarsi quale precisamente sia il fine delle umane azioni, e questo è ciò, che assai chiaramente vien mostrato da Aristotele Filosofo di Stagira. |i4| Egli afferma adunque, che la felicità civile ossìa di un uo¬ mo, che vive nel consorzio de’ suoi simili è posta nella somma di tutti i beni, che si convengono alla natura dell’uomo. Nulla di più facile a dimostrarsi. La natura dell’uomo si è la ragione¬ volezza, e un essere ragionevole ama la virtù, i piaceri, la gloria, la scienza, la propria comodità, e tutto ciò ricerca nelle sue azioni. Un essere ragionevole ama i proprj simili, gli amici, i congiunti, e proccura nelle sue azioni il loro bene quantunque benespesso al proprio il posponga. Un essere ragionevole co¬ nosce la necessità dell’esistenza di un Essere Supremo, la sua sovranità sopra tutte le creature, il diritto, che egli ha di essere da queste onorato, ed ubbidito, e proccura nelle sue azioni la gloria il culto l’ubbidienza a questo Essere, o in se medesimo, o negli altri. Vero è che l’uomo assai sovente si allontana dalle re¬ gole prescrittegli dalla ragione, e tutt’altro ricerca, che la virtù, il bene de’ suoi simili, la gloria, ed il culto dell’Essere Supremo ma ciò avviene perchè oltre alla ragione appartengono alla |is j natura dell’uomo ancora le passioni, da cui lasciandosi egli gui¬ dare non ascolta le voci della ragione, che gli grida di seguir mai sempre nell’operare le leggi naturali. 245