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Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/503

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FRANCESCO MARIA ZANOTTI 84. Zanotti iii, c. xiii, 84 (Virtù in particolare, § 44): Intanto per le cose dette si vede, poter uno mancare in due modi alla giustizia commutativa, 0 dando più di quello, che l’uguaglianza ri¬ chiede, 0 dando meno; benché chi dà di più, non commette colpa, ma è in errore; colui che dà meno, offende la giustizia, et opera disonestamente. E di qui può conoscersi, quali sieno gli estremi della giustizia commutativa. 85. Zanotti iii, c. xiv, 89 (Virtù in particolare, § 48): Aristotele insegnò, che avendosi una virtù in grado eccellentissimo si hanno tutte. Li Stoici confermaron lo stesso, levando via quelle parole: in grado eccellentissimo, (•■•)• 86. Zanotti iii, c. xiv, 89 (Virtù in particolare, § 49): Prima di dimostrare l’opinion d’Aristotele piacemi premetter due cose. La prima e, che ogni virtù nasce dall’amor dell’onesto, e per amor del¬ l’onesto si pone in opera, e si esercita; e non può esser, nè dirsi, grandissima, se l’amor dell’onesto, onde nasce, e per cui si eser¬ cita, non è grandissimo. Perla qual cosa colui, che ha una grandissi¬ ma virtù, avrà eziandio un grandissimo amore dell’onestà. 87. Zanotti iii, c. xiv, 90 e 92 (Virtù in particolare, § 50): La seconda si è, che quanto maggior’amore sentirà l’uomo in se dell’onesto, tanto maggior prontezza avrà egli a tutte le azioni virtuose, eziandio a quelle, alle quali sarà meno avvezzo, supplendo in lui alla forza dell’uso la grandezza dell’amore; avrà dunque prontezza grandissima a qualunque azion virtuosa colui, in cui l’amor dell’onesto sarà grandissimo. 88. Zanotti iii, c. xv, 92-93 (Virtù in particolare, § 52): Avendo noi detto delle azioni virtuose, e delle virtù, ragion vuole, che dicasi ancora delle colpe e de’ vizj. Diciamone dun¬ que brevemente. È da avvertire, che l’onestà ci prescrive et ordina 525