Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/502

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II ■ RACCOLTA ANTOLOGICA pena, che si dà all’uno, e il premio o la pena, che vuol darsi al¬ l’altro. Levandosi via questa proporzione levasi via la giustizia distri¬ butiva. 80. Zanotti iii, c. xiii, 83 (Virtù in particolare, § 40): E quindi si vede, che in due maniere può mancarsi alla giustizia distributiva, 0 dando più di quello, che la suddetta proporzione richiede; 0 dando meno; e questi sono gli estremi d’essa giustizia, benché ne’ premii il dar più di quello che la proporzione richede, e nelle pene il dar meno, non è sempre atto vizioso, quantunque sia fuori del giusto. Perciocché l’uomo non è obbligato a esercitar giustizia ad ogni tempo; e fa ben e talvolta a esercitar più tosto qualch’altra virtù; come colui, che castiga meno del giusto, e in questo adopra clemenza; e colui, che premia oltre il merito, e in questo adopra liberalità. 81. Zanotti iii, c. xiii, 83 (Virtù in particolare, § 41): La giustizia commutativa poi va dietro all’egualità, inquanto che cambiandosi per essa i beni, non è giusto il cambio, se non è eguale, e se l’uno non dà tanto all’altro, quanto ne riceve. 82. Zanotti iii, c. xiii, 83-84 (Virtù in particolare, § 43): E benché nelle occorrenze della vita sogliano cambiarsi certi beni, che per se stessi non hanno proporzione alcuna, nè eguali¬ tà (...) questi tuttavia si rendono eguali per rispetto del danaro, che è come una misura comune. 83. Zanotti iii, c. xiii, 84 (Virtù in particolare, § 42): Imperocché se tutte le azioni umane alla felicità son dirette; nè al¬ tro si cerca dagli uomini, nè si vuole, se non la felicità sola; che fanno essi dunque nelle lor compre, e nelle lor vendite, e nei lor mu¬ tui, e in tutti i loro contratti, se non che trafficare quando una parte, e quando un’altra delle loro felicità? Nel qual traffico per questo ancora ricercasi l’eguaglianza, avendo tutti gli uomini per natura loro alla felicità egual diritto. 524