Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/501

Da Wikisource.

FRANCESCO MARIA ZANOTTI per fin di guadagno, o per rendersi aggradevoli, lodano ezian¬ dio le cose, che son da biasimarsi. (...). L’altro estremo della genti¬ lezza è di quelli, che nell’altrui lode sono più scarsi di quel che conviene-, 77. Zanotti iii, c. xii, 81-82 (Virtù in particolare, § 32): Noi chiameremo piacevolezza quella virtù, che Aristotele chiamò eut peone Àia, e che consiste nel rallegrare e tenere in festa le compagnie con ragionamenti graziosi, e leggiadri motti-, il che facendosi mode¬ ratamente, e secondo che alle persone conviene, et al luogo, et al tempo, e alle circostanze tutte, contiene virtù morale. Che se uno eccede in ciò, tra in un vizio, che potremo dire buffoneria; come quel¬ li, che per far ridere usano motti osceni, et avviliscon se stessi, e raccontano cose sporche, e laide-, il qual costume è massimamente de i comici, e de i poeti italiani, tra quali non è mancato chi faccia la lauda- zione dell’orinale. E similmente sono colpevoli tutti quelli, che scher¬ zano con poca riverenza della religione, e delle cose sacre. L’altro estremo della piacevolezza è di quelli, che nell’uso delle facezie son più scarsi, che non conviene. E in alcuni veramente è da riprendere una certa rozzezza d’animo, che emendarpotrebbono, e non vogliono; i più però (...) han¬ no difetto di natura (...). E per ciò siccome mal farebbe il povero a voler usare la magnificenza, così mal farebbe colui, che voles¬ se usar la piacevolezza, non essendovi da natura disposto. 78. Zanotti iii, c. xiii, 82 (Virtù in particolare, § 37): (...) nascono due maniere di giustizia. La distributiva, per cui si assegnano i premj e le pene secondo il merito; e la commutativa, per cui si cambiano i beni, non secondo il merito di ciascuno, ma se¬ condo il convenuto. 79. Zanotti iii, c. xiii, 83 (Virtù in particolare, §§ 39-39): La giustizia distributiva dunque va dietro a una certa proporzione, inquanto che distribuendosi i premj e le pene secondo il merito, biso¬ gna, che qual’è la proporzione, che passa tra il merito d’uno, e il merito di un altro, tal sia quella, che passa tra il premio o la 523