io, dopo aver patito in questo Gennaio solo, quanto forse in
tutto il rimanente della mia vita insieme, ora per la buona sta-
gione mi sento ringiovanire. La migliore (e certamente buona
e bella) edizione del Bartoli è quella che si fa ora a Torino dal
Marietti con molta cura, e intervenendovi anche Giordani co’
suoi consigli. Il Cicerone di Stella incomincerà dalle Epistole.
Ma questa impresa non è già mia, come tu dici, per nessuna
maniera; anzi, ti prego, se fosse creduto costì che io ci avessi
parte, afferma e giura per amor mio che questo è falsissimo.
Bastano i falli e gli spropositi che io commetterò nelle cose mie,
senza che io abbia a portare il carico di quelli che si troveranno
nelle cose degli altri. I miei pochi Idilli sono nel Raccoglitore
di Milano.1 Le cose stampate contro Giordani sono maligne
scempiaggini, parto della invidia impotente, alle quali si fa troppo
onore a menzionarle. De’ miei dialoghi hai già un saggio nel-
l’Antologia di Gennaio,2 e mi sarebbe pur caro d’intendere
quello che se ne dica costì, se pur capita a Napoli l’Antologia.
Si pubblicheranno poi tutti in breve. Il Greco,5 da Novembre
in poi, non ha che far nulla con me nè io con lui. Non l’ho più
veduto nè saputone cosa alcuna, se non che, qualche mese addie-
tro, Costa mi disse che n’era già disperato e voleva piantarlo.
Si è pubblicato in Milano il mio trecentista, intorno al quale
le opinioni sono divise.1 Te ne manderei copia, vorrei che tu
10 mostrassi a cotesti letterati, serbando, come mi promettesti,
11 segreto che io ti affidai; ma come mandarla? Addio, caro. Io
t’amo, come sempre, e ti prego ogni consolazione. Amami, e
se mi ami, abbi cura della tua salute quanto più sai. Addio addio.
il tuo Leopardi.
858. |
Di Antonio Fortunato Stella. |
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Amico amatiss.1"0
Accompagnato dalla cara sua 22 dello scorso Ho ricevuto il pacchet-
tino contenente il ms. dell’Isocrate, la Comparazione, e le correzioni
del 5.0 foglio, che, come al solito, ho ritrovate eccellenti.