Siena, e di Mess.c Roberto Malatesta. Siccome ho trovato giorni sono
alla sud.a Biblioteca delle Poesie dei sud.' in un Codice del 300, e per
quante ricerche abbia fatto in questi giorni non mi è venuto fatto di
rinvenirle stampate perciò, vi prego su ciò di qualche lume. Quando
le avrò estratte ve ne manderò copia onde giudichiate se sono degne
di pubblicazione. Vi ritorno i saluti dell’Ab. Cancellieri. Ieri fui a farle
[sic] visita, e vi trovai Mons.r Mai il quale mi disse cento cose di voi,
gentilissime tutte, e m’incaricò dei suoi saluti per voi. Non vi voglio
tediare d’avvantaggio. Abbiatevi cura, e fatemi sentire nuove migliori
della vostra salute. Mille saluti a Carlo, ed allo Zio. Amatemi, e cre-
detemi
Vostro Affmo Cugino.
G. Melchiorri
Recanati 28 Maggio [1822] |
Stimatiss. Sig. Dott.
Le poche cose che avrei creduto di mutare nel suo Trattato,
e che io aveva già segnate a parte, gliele significai sinceramente
a voce, com’Ella sa, e come conviene all’amicizia. Ora poiché
mio fratello mi fa credere ch’Ella aspettasse qualch’altra mia
osservazione in proposito, ripeto che ho letto la sua opera con
sommo piacere, e non m’è accaduto di segnar altro. Ma se debbo
dire il mio giudizio in genere, l’assicuro che il suo Trattato le
farà molto onore, ed anche riuscirà più dilettevole assai di quello
che sogliano essere questi tali libri, a causa dell’erudizione rara
e curiosa che vi si contiene, e che abbellisce e corregge l’aridità
naturale della materia. E in quanto spetta allo scopo del suo
libro, credo che debba essere di non poca utilità, non solo in
quei casi particolari della malattia ch’Ella modestamente si con-
tenta di specificare nel titolo, ma in molti altri a’ quali si può
adattare l’uso dell’olio, e più generalmente ancora, in tutto ciò
che spetta alla scienza medica, la quale Ella molto saviamente
si propone di ricondurre, se non all’uso, almeno alla osserva-