Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/146

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sia Bove il nro Gonfalloniere, credo che non siasi umiliato a tanto, e che tutti gli onori pervenuti di qua al S.r Persiani consistano in una Lettera della Società del Casino. In Loreto ci è una opera pia che rende credo 500 overo 600 scudi erogabili in sussidiare i poveri tedeschi confluenti al Santuario, e dipen- dente dalPAmbasciatore Austriaco a Roma. Oltre un Ministro subal- terno in Loreto ha un sopraintendente onorifico con titolo di Ispettore, e con l’annuo Regalo di 50 scudi. Prima il Conte Orazio Mazzagalli, poi il cav.1 Leandro, ed ora Mons.' Proposito,' sostennero, e sostiene questa rappresentanza, e per quanto sembra la riguardano consolidata in Famiglia. Delli defonti non sò, ma Monsignore deve sostenerla male, come ha fatto, e fà malissimo tutte le cose sue, e degli altri. Questo annuo regaluccio, scevro da qualunque imbarazzo e non privo di qual- che graziosità, non sarebbe male per voi o per Carlo. La coadiutoria a questo ispettorato domandata dal vro Bunsen alFambasciat.e di austria dovrebbe essere di facile conseguimento, e non lederebbe i diritti di alcuno, tanto più che li due giovani Mazzagalli qui dimo- ranti pare che non si siano messi in carriera per aspirare a cose digni- tose. Se vi paresse opp[ortu]no il domandarla converrebbe evitare la informazione del Proposto, e tacerne potendosi anche col Cav.1 Antici perchè egli è Zio dei Mazzagalli come di voi. Di questo cenno servi- tevi come credete, e in ogni caso dimostrate di averlo avuto dai vri Fratelli, e non da mè. Addio. Lascio un po’ di carta per Paolina. Vi abbraccio e vi benedico con tutto il cuore. La Mamma vi saluta tanto. vro affmo Padre. Quanto tempo è che non vi ho detto più niente, nè di quanto io vi amo, nè di quanto penso a voi, nè di quanto spero che voi pensiate a me, cioè al desiderio che tutti abbiamo di avere vfe nuove, non dico al desiderio che abbiamo di vedervi; per quest’anno non abbiamo azzar- dato di concepirlo. E non vorrei che in quest’inverno aveste da sof- frire più di quanto soffriste nell’ultimo, oh! no p[erl carità. Da quanto ci diceste poco fa, che anche costì si sentì freddo in Agosto, credo che continuerete tuttora ad averlo, che da noi non è tornato più il caldo da quell’epoca in poi, anzi molto sovente si sente un freddo d’in- verno. Se io fossi a Firenze me la riderei, e non mi accorgerei nè di caldo nè di freddo, ma a Recanati... voi già lo sapete. Mi pare sempre di vedervi annojato, malinconico, è vero? sarà perchè avete del male agli occhi; oh! questo male, questo male quanto ci dà fastidio. Diteci